«Tutti insieme abbiamo un obiettivo: essere al fianco delle imprese».
Rudy Collini, presidente di Uniascom lo ha ribadito con forza alla platea dei delegati nel corso dell’Assemblea generale di Confcommercio provincia di Varese, chiamata lunedì sera (3 giugno) ad approvare il bilancio consuntivo e programmatico, ma soprattutto ad ascoltare la relazione del numero uno provinciale dell’associazione commercianti. Un focus, il suo, sull’attuale momento e una panoramica sul «nostro ruolo».
Ospite in apertura di Assemblea, il presidente della Camera di Commercio di Varese Mauro Vitiello, che nel suo intervento ha posto l’accento sull’importanza dell’attrattività del territorio, obiettivo da raggiungere facendo squadra, partendo dalle associazioni di categoria.
Sfide e soluzioni
Affiancato dal segretario generale Lino Gallina e dai presidenti delle territoriali Antonio Besacchi (Varese), Renato Chiodi (Gallarate), Andrea Busnelli (Saronno) e Franco Vitella (Luino), il presidente provinciale ha anzitutto rimarcato la centralità delle dodici federazioni e dei due gruppi (Terziario Donna e Giovani Imprenditori) nel progetto guida per il 2024 “Sfide e soluzioni”, avviato lo scorso 27 febbraio e che in questo mese di giugno vedrà comporsi il primo tavolo tematico, «composto da almeno un rappresentante di ognuna delle nostre categorie».
Il momento del terziario
Tra gli obiettivi di “Sfide e soluzioni”, il principale è contribuire alla ripresa del terziario. Un comparto, numeri alla mano, in difficoltà: «Tra il 2012 e il 2023, il commercio di prossimità nelle città ha visto la chiusura di oltre 100.000 negozi al dettaglio e 24.000 attività di commercio ambulante, rappresentando una perdita del 20% delle imprese del settore. Questa tendenza ha portato a una desertificazione dei centri urbani, con molte vie commerciali che hanno perso la loro vivacità e attrattività».
Collini (nella foto) ha sottolineato come anche la provincia di Varese non sia immune da questa situazione. «I dati forniti dalla Camera di Commercio di Varese indicano che il problema non è solo un impoverimento quantitativo, ma soprattutto qualitativo. È necessario salvaguardare il nostro settore attraverso un concetto di pluralismo distributivo e una rigenerazione urbana mirata, che dia nuova vita alle nostre città, considerando le attività commerciali come un bene comune. Collaborazioni tra pubblico e privato, incentivi per l’apertura di nuovi negozi e programmi di formazione imprenditoriale possono contribuire a rivitalizzare il commercio di prossimità e a migliorare la qualità della vita nelle città italiane».
Il ruolo della Confcommercio
Facilitare il dialogo e la collaborazione tra aziende e sostenere le imprese tutti i tavoli (comunali, provinciali, regionali e nazionali, internazionali). Così Collini ha sintetizzato il ruolo della Confcommercio anche nel Varesotto. Una strada precisa, indicata anche ai candidati alle imminenti elezioni comunali ed Europee, incontrati in queste settimane. «Abbiamo chiesto alle istituzioni locali, regionali, nazionali ed europee di adottare azioni che possano invertire questo difficile momento del terziario, mettendo il commercio di prossimità al centro delle politiche amministrative».
Ma da Collini sono arrivate anche indicazioni ai colleghi commercianti: «E’ fondamentale ripensare il punto di contatto con i clienti. Non si tratta più solo di soddisfare un bisogno fisico, ma di offrire esperienze piacevoli e memorabili. Questo cambiamento di prospettiva è cruciale per le attività commerciali moderne». Ed è cruciale anche per i luoghi dove i negozi hanno sede: «Un’esperienza positiva può trasformare un semplice acquisto in un momento significativo, creando un legame emotivo tra il cliente, brand e territorio che lo porterà nuovamente in quel centro storico, in quel paese, in quella città».
Siamo ambasciatori
Infine, l’appello, rivolto a direttori delle cinque Ascom territoriali (Roberto Quamori Tanzi, Varese; Francesco Dallo, Busto Arsizio; Gianfranco Ferrario, Gallarate; Roberto Carettoni, Saronno; Luca Gobbato, Luino) e ai fiduciari delle categorie presenti alla sala Monti nella sede di Ascom Varese: «Dobbiamo stimolare noi stessi e i nostri colleghi ad operare come commercianti proattivi. All’interno dell’impresa, è essenziale resistere, adattarsi al cambiamento, mettersi in discussione, provare a modificare alcuni processi di lavoro che si sono sempre seguiti e concentrare gli sforzi su diversificazione e formazione continua. Dobbiamo guardare anche verso settori in crescita e cogliere nuove opportunità».
«Ma più di ogni cosa», ha concluso il presidente Collini, «attraverso la Confcommercio, dobbiamo operare come ambasciatori, essere al fianco delle imprese sapendo di poter contare su un network unico che parte dalle nostre territoriali, attraversa il provinciale e raggiunge il regionale e il nazionale. Ognuno di noi, con il proprio ruolo e impegno e, potrà operare per difendere e supportare coloro che rappresentiamo nei confronti delle istituzioni e, allo stesso tempo, guidare, affiancare e sostenere tutte le imprese del terziario con i nostri progetti e le nostre azioni».