Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla manovra da 30 miliardi lordi. Il disegno di legge di bilancio “in linea con l’approccio serio e responsabile” dei provvedimenti economici approvati finora dal governo, dispone interventi con effetti pari, in termini lordi, a circa 30 miliardi nel 2025, più 35 miliardi nel 2026 e oltre 40 miliardi nel 2027.
Tra i provvedimenti, si rendono strutturali gli effetti del taglio del cuneo e l’accorpamento delle aliquote Irpef articolata su tre scaglioni già in vigore nell’anno in corso. Stanziate anche risorse per assicurare che, successivamente al termine del Pnrr, l’andamento della spesa per investimenti pubblici sia coerente con i requisiti della nuova governance europea.
Il commento di Confcommercio
«Con il disegno di legge di bilancio da 30 miliardi per il 2025, varato ieri dal Consiglio dei Ministri, si avvia il percorso di riduzione del deficit illustrato nel Documento programmatico di bilancio trasmesso a Bruxelles. Percorso sfidante, perché si tratta di tenere sotto stretto controllo l’aggregato della spesa netta e, al contempo, di recuperare spazi di intervento per sostenere la crescita e gli investimenti pubblici e privati necessari per affrontare transizione digitale e transizione ambientale. Per quanto è fin qui emerso, bene, intanto, nell’impianto della legge di bilancio per il prossimo anno, conferme ed efficientamento (con più ampia prospettiva temporale e, forse, con qualche contenuto potenziamento) delle misure di riduzione del cuneo fiscale sul costo del lavoro, nonché degli interventi in materia di detassazione di premi di produttività e fringe benefits, di super-deduzione del costo del lavoro per assunzioni a tempo indeterminato, di decontribuzione per l’occupazione di giovani e donne nel Mezzogiorno, di decontribuzione ZES e di incentivazione dell’autoimpiego». Così Confcommercio in una nota sulla manovra approvata dal Consiglio dei Ministri.
«Quanto all’IRPEF – prosegue la nota – se ne conferma l’impianto a tre aliquote. Occorre, però, il massimo impegno per pervenire, anche con il supporto degli esiti del concordato preventivo biennale, all’attesa riduzione al 33% della seconda aliquota. Andranno, inoltre, attentamente valutati gli impatti del processo di riordino delle spese fiscali attraverso l’applicazione di un meccanismo di “quoziente familiare”, della revisione delle accise (fermo restando l’impegno all’esclusione di ripercussioni negative per l’autotrasporto professionale) e dei rivisti bonus per ristrutturazioni edilizie. Importanti l’impegno per l’allineamento delle risorse per la sanità con la crescita del PIL nominale e, sul versante previdenziale, l’incentivazione della permanenza al lavoro». «In generale, per sostenere la crescita – termina la nota di Confcommercio – restano determinanti la messa a terra degli interventi del PNRR, l’avanzamento della riforma fiscale ed una spending review orientata alla riqualificazione della struttura della spesa pubblica».