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Giù le tasse sulle mance, giudizio positivo di Fipe

Percorso "serrato" in Parlamento per riuscire ad approvare il provvedimento a fine anno. Tra le questione aperte, la riduzione della tassazione delle mance al 5%

Contiene misure per quasi 35 miliardi di euro il primo documento di programmazione pluriennale, 2023-2025, varato dall’esecutivo guidato da Giorgia Meloni. È una manovra per  due terzi consacrata al contrasto al caro energia e che prova a fare i conti con la difficile congiuntura economica internazionale. Il Governo ha anche affrontato la questione “mance”.

Il commento di Fipe

«Nella legge di bilancio abbiamo ridotto la tassazione sulle mance al 5%, un piccolo segnale di attenzione per far capire che il rapporto Stato-lavoratore e Stato-impresa è un rapporto di collaborazione, non vessatorio». Così il ministro del Turismo, Daniela Santanché, alla quale Fipe replica esprimendo «un giudizio positivo».

«Il Contratto Collettivo di Lavoro sottoscritto da Fipe vieta le mance perché considerate un aggravio in termini di contribuzione per il datore di lavoro», spiega il presidente Lino Stoppani. Ora, la riduzione del carico fiscale con una norma che «prevede una tassa del 5% fino al 25% della retribuzione lorda del dipendente va nella giusta direzione anche dal punto di vista della finalità di far emergere il sommerso e favorire il gettito dello Stato».

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