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Le richieste delle imprenditrici

. Per 6 imprenditrici su 10 del terziario è fondamentale favorire la conciliazione tra lavoro e vita privata, (tema per il quale è peraltro massimo lo stacco con gli imprenditori uomini, ben 15 punti): lo indicano come priorità il  64% delle donne intervistate – percentuale che sale al 70% fra le laureate).  Un tema sensibile tanto quanto i temi del sostegno alla genitorialità e alle pari opportunità di carriera e di salario.

. Le donne imprenditrici guardano avanti, e richiedono per le future generazioni percorsi scolastici e formativi nelle materie STEM (discipline tecnico-scientifiche): è una richiesta del 48,5% delle imprenditrici, superiore di più di 10 punti rispetto a quanto rilevato per gli imprenditori ( 38,1%).

. Sette su dieci intendono investire su loro stesse in formazione, soprattutto nei temi del digitale e nelle competenze manageriali e di gestione di impresa: il 14,7% punta ad accrescere le conoscenze in materie di credito e finanza e il 14,1% su temi e competenze green e sostenibilità.

. Nove imprese femminili su dieci ritengono importante adottare misure green per ragioni di sostenibilità ambientale e il 47% prevede di fare investimenti orientati a ridurre gli impatti dell’impresa sull’ambiente per il triennio 2022-2024. Tuttavia la maggiore propensione ad intraprendere un percorso green si scontra con l’insufficienza di risorse finanziarie, difficoltà che “blocca” la transizione ecologica di un’impresa femminile su tre, ma “solo” un’impresa maschile su 5.

. Sono gli aspetti finanziari quelli che preoccupano maggiormente le imprese: Il 39% delle imprese femminili dichiara di avere problemi con l’accesso al credito contro il 35% di quelle maschili. Le problematiche aumentano per le imprese femminili di più recente formazione, il 44%, e per le imprese giovanili che toccano quota 43%.

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